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Savelli imbiancato (foto di D. Cerminara)

Alla scoperta dei borghi silani: Savelli

Savelli è un piccolo centro abitato di recente fondazione, situato nella provincia di Crotone. Il territorio, abbracciato da boschi di conifere, vede l’insediamento erigersi su una sporgenza montuosa appartenente alla Sila crotonese, caratterizzata da pittoreschi paesaggi. La sua storia è stata caratterizzata sin dal principio da episodi turbolenti che ne hanno plasmato l’odierna immagine. Nel 1638 gli abitanti di Scigliano e Carpanzano videro le loro terre devastate da un violento terremoto che li costrinse a rifugiarsi a Umbriatico. Grazie all’intercessione della contessa Carlotta Savelli, moglie di Scipione Spinelli principe di Cariati, che concesse alle vittime della calamità  di usufrire dei territori del ”locus Scalzaporri”, ebbe vita un nuovo borgo chiamato Savelli in segno di riconoscenza verso la nobile donna. Il nuovo insediamento fu prima ceduto dal figlio della contessa romana a Leonardo Cortese, alla cui famiglia fu confiscato nel 1746, e dopo essere stato demanio regio fu affidato al barone Nicola Barberio Toscano, che suscitò  il malcontento della popolazione con un eccessivo fiscalismo. Nel 1813 divenne Comune autonomo e tre anni più tardi, prima della sua attuale ubicazione nel territorio crotonese, venne sottratto alla provincia di Cosenza e assegnato a quella catanzarese.

Il centro storico è connotato dalla presenza di edifici dall’importante valore artistico, infatti la Chiesa dei Santi Pietro e Paolo ne è ubicata all’ingresso e presenta una facciata dalle linee essenziali e un portale con arco a tutto sesto in pietra del XVI secolo. L’interno tripartito espone nell’aula maggiore la statua dei Santi protettori del paese e dedicatari della Chiesa, mentre sull’altare maggiore è ubicata la statua di S. Francesco di Paola. Infine la navata principale accoglie un crocifisso ligneo presumibilmente databile al Quattrocento. Prospisciente la Chiesa è il Monumento ai caduti, databile 24 aprile 1985 e suddiviso in due pannelli verticali con un’immagine centrale, commemora gli eroi della Prima e Seconda Guerra Mondiale.

I punti di interesse artistico continuano con la Chiesa del SS. Crocifisso meglio conosciuta come la Chiesa di Santa Maria delle Grazie, la cui esistenza viene documentata dalle fonti dal 1682. La facciata a capanna include il portale sovrastato da una monofora e da una statua della Madonna con il Bambino. L’interno presenta numerosi esempi di statuaria, come quelli raffiguranti San Domenico e Santa Lucia nelle nicchie della parete sinistra. La statua della Madonna delle Grazie, quella di San Vito e un crocifisso ligneo sono collocati sull’altare maggiore, mentre a destra troneggia quella del Sacro Cuore di Gesù e della Madonna del Rosario. Non solo sculture ma anche dipinti, una raffigurazione di Santa Maria delle Grazie tra San Biagio e San Francesco di Paola e una Crocifissione, nonché un’opera dal soggetto non ancora decifrato.

 

 

BIBLIOGRAFIA

• Cipparrone A., Faragasso. M., Mazzei F., Perri I., Tunnera F., Ospiti nel Parco. I ventuno Comuni ricadenti nel territorio del Parco Nazionale della Sila, Edizioni Prometeo, 2010.

 

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